E' noto che il buco nero abbia la meglio su tutto, e anche in mostra la "voragine gravitazionale" si sta aggiudicando il primo posto nell'attirare l'interesse dei visitatori.
Non c'è paragone: nel percorso storico della mostra le domande e la curiosità degli studenti e del pubblico si infittiscono quando si parla di buchi neri, e poi a ruota stelle di neutroni, big bang, energia oscura. In altre parole, quando si arriva a parlare delle frontiere attuali dell'astrofisica.
Tuttavia a molti è sconosciuto il funzionamento di un telescopio; il modello che illustra le dimensioni del Sole rispetto alla Terra e le distanze nel sistema solare lascia spesso a bocca aperta; pochi si soffermano sul significato delle costellazioni, e solo chi "ha una certa età" ha fatto caso ai differenti colori delle stelle in cielo. Eratostene, chi era costui?
Intravedo dunque almeno due punti su cui insistere: mostrare che le spalle dei giganti del passato erano veramente larghe, altrimenti ti saluto buco nero... E poi invitare a riprendere confidenza con l'osservazione del cielo, perché più che mai in astronomia "l'occhio vuole la sua parte"...
Solstizio invernale 2024
1 giorno fa
E' proprio vero!
RispondiEliminaBellissimo post!
Scusate la domanda, ma chi era questo Eratostene? :-) A parte le scemenze...stupire con le conoscenze del passato dipende molto da come le si affronta. Io mi ricordo che quando lessi la biografia di Newton rimasi davvero "preso via" per il personaggio, per le lotte scientifiche con Hooke, e tutte le faccende che ci girano intorno...insomma, un quadro più fiko ed avvincente della mela che cade in testa al povero Isacco!
RispondiEliminaRiprendere confidenza con il cielo...bella :P